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Recensione di Alan Wake, via con i giochi!!

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xXTRaNeXx
view post Posted on 25/6/2010, 13:15




Alan…..Wait :blink:

E’ arrivato finalmente +, pronto per essere inserito in console e giocato dopo anni di rimandi, rumors, notizie allarmanti e stop dei lavori. Il titolo Remedy, gruppo di sviluppatori famosissimi per il gran Max Payne e il suo sogno americano andato in frantumi, dopo aver bloccato lo sviluppo del titolo su PC per limitare le spese, che a detta di molti era anche in fase avanzata, si è dedicata esclusivamente negli ultimi sei mesi al completamento dell’opera sulla console di casa Microsoft, limitando di fatto l’esclusività del gioco alla sola Xbox 360. Non sappiamo se Alan Wake uscirà su PC o meno, tutto dipenderà dagli incassi ricavati dalle vendite e dalla volontà degli sviluppatori di non cestinare mesi di lavoro considerato che tutti i progetti non sono stati ancora cancellati dagli hard disk. Attendere dunque Alan Wake anche sui PC? Sperateci ma non in tempi brevi, anzi prendiamo per buono il “favore” che Remedy e Microsoft hanno fatto a noi Europei nell’anticipare di una settimana l’uscita del gioco sul nostro suolo. Per il 14 Maggio 2010 dunque, non fatevi scappare questo nuovo, atteso -fin troppo- survival horror vecchio stampo di come ormai non se ne vedono più sui nostri monitor.

Tra pagine e realtà

Alan Wake è uno scrittore sulla trentina, famosissimo in tutta New York e non solo. Come tutti i grandi scrittori, Alan è tanto geniale quanto fantasioso, ma per lavorare bene ai suoi libri ha bisogno di tanta ispirazione. Ispirazione che comincerà a spegnersi dopo degli strani incubi che per ben due anni lo turberanno, in cui si vedrà contro gli stessi personaggi da lui ideati nei libri. Preso dallo sconforto di questi strani incubi e del suo blocco da artista, su suggerimento di sua moglie Alice, Alan decide di soggiornare per un breve periodo nella cittadina sul mare di Bright Falls che, secondo la donna, poteva essere il luogo ideale per riposare e magari ritrovare la giusta ispirazione grazie alla bontà dell’aria e ai magnifici paesaggi di cui gode il piccolo paesino. Alice però preoccupata da questi strani incubi di suo marito, aveva altri piani per questa vacanza, ma un piccolo litigio con Alan stesso, la allontanerà da lui quel tanto che basta per scomparire nel nulla all’interno del cottage sull’isolotto a Bright Falls. Così comincia l’avventura del tartassato scrittore che si vedrà coinvolgere oltre che in un continuo conflitto interiore anche in faccende apparentemente morte ma dannatamente pericolose della città e dei suoi personaggi principali, con l’aiuto, seppur abbozzato e affannato, del suo agente nonché miglior amico Barry. Sul cammino di Alan persone doppiogiochiste, strani misteri, vecchie leggende e un manoscritto inquietante e mai così reale.

Nel buio, fu luce

Il perno centrale di tutto il gameplay di Alan Wake è la luce. Il gioco, narrato in simil-serie televisiva con tanto di episodi e riassunto, ci porterà a dover giocare spesso alcuni minuti di giorno e gran parte di notte. Durante le fasi alla luce del sole, verrà raccontata la storia che avrà modo di evolversi in una precisa direzione. Non appena scesa la notte, ci troveremo davanti al gioco vero e proprio. Tanta nebbia, poche zone luminose e sempre una costante luce davanti che ne determinerà l’obiettivo da raggiungere. Alan camminerà nelle tenebre a notte fonda, e presto capirà di essere minacciato da una presenza oscura che possiede i corpi dei cittadini di Bright Falls e li scaglierà contro di lui. Questi loschi uomini avvolti da ombre dovranno essere stanati in due fasi: la prima consiste nell’illuminarli con la fedele torcia e la seconda buttarli giù a suon di piombo. Infatti, i posseduti non potranno essere uccisi semplicemente sparando, ma solo dopo aver sconfitto la maledizione oscura. Un indicatore circolare che piano piano diventerà piccolo, ci mostrerà il livello di protezione rimasto prima di poter sconfiggere i posseduti. Per eliminare tale protezione, oltre che puntare semplicemente la torcia, si potrà potenziarne il fascio tramite la pressione del tasto LT. Il fascio di luce infatti diventerà molto fine ma più concentrato. Ovviamente tutto ciò non sarà illimitato ma avrà un suo consumo. Cosa? Le pile Energizer. Concentrare la luce infatti farà scendere rapidamente la carica della pila fino ad esaurirsi, salvo ricaricarsi, se non completamente scarica, in qualche secondo. Fin dalle prime fasi di gioco, con il proseguire della storia, Alan troverà sul suo cammino oggetti più funzionali a tale necessità: infatti ben presto verremo a conoscenza dei bengala, che tramite il tasto RB potranno essere tenuti alti o lanciati. I bengala emaneranno una forte luce rossa che interesserà un raggio ben più ampio della torcia, e si riveleranno indispensabili qualora venissimo accerchiati da più posseduti. Più avanti nel gioco, potremo utilizzare le granate accecanti, che sconfiggeranno in un sol colpo i posseduti meno violenti, dimezzando invece la protezione malefica per quelli più aggressivi. I “ferri del mestiere” al seguito di Alan però avranno un alleato potentissimo: la pistola a razzi. Essendo però davvero potente, le munizioni per questo gioiellino saranno limitate e spesso converrà tenersi in caldo i colpi per un eventuale combattimento pesante durante il capitolo. I nemici ovviamente non staranno a guardare, ma, se concentrando la luce si fermeranno, con luce a normale intensità cammineranno verso di noi pronti a farci la pelle a suon di ascia, machete e qualsivoglia attrezzo che per un paesino boscoso sia di importanza. E se vi serve un attimo di tregua per ricaricare pistola o torcia, potete sempre scansare il colpo tramite il tasto LB e la direzione in cui schivare. Oltre gli “umani”, a pararsi davanti ad Alan vi saranno stormi di uccelli posseduti e perfino oggetti che prenderanno vita. Perché? Semplice, perché Alan Wake da piccolo ha letto Spielberg e si è messo nei guai da solo! Messi da parte questi attrezzi poco abitudinali nel mondo dei videogame, Alan disporrà oltre che del revolver anche di un’altra bocca di fuoco, ovvero il classico fucile a pompa. Entrambe le armi avranno pochissimi colpi in canna, per cui sarà indispensabile ricaricare l’arma e farlo velocemente, premendo ripetutamente il tasto X anche durante gli scontri. Come già intuibile dal lettore più perspicace, essendo la luce fonte di salvezza, non mancheranno durante “le scampagnate” di Alan anche dei pali della luce che offriranno un rifugio sicuro al nostro scrittore, spesso accompagnati oltre che dal rinnovo del checkpoint, anche da qualche pacco di Energizer o munizioni. A venire incontro al nostro Dan Brown -simpatica citazione che ho preso proprio dal gioco- vi saranno anche vere e proprie zone di ristoro senza nemici e con rifornimenti, nascoste spesso in direzione opposta al percorso obbligato. A proposito di ciò, Alan Wake lascia spesso zone aperte in cui è possibile non solo seguire il sentiero in terra battuta per arrivare all’obiettivo, ma anche una discreta libertà di esplorazione che vi consentirà appunto di trovare zone di ristoro, thermos di caffè -che in questo caso rappresenta il classico oggetto extra da trovare 100 volte- e pagine del manoscritto la cui utilità lascio alla scoperta del lettore qualora voglia acquistare il gioco. L’incedere di Alan purtroppo è tutto qui: salvo il dover sollevare qualche leva per aprire cancelli o accendere radio e televisioni per scoprire ogni sfumatura della trama, il tutto si riduce nel dovere andare in un luogo “di salvezza” attraverso i fitti boschi e sconfiggere chiunque si parerà dinnanzi. L’unico spunto diverso lo offriranno le brevi sezioni in macchina che gli sviluppatori hanno deciso di inserire per alleggerire la pressione -o scongiurare la noia- che il camminare potrebbe inevitabilmente portare con sé. Anche in questo caso sperate che i fari siano accesi e dateci dentro.

Nictofobia: non prenderete in giro più nessuno

Sarebbe il caso di chiedere a Dio se il giorno possa durare 23h e la notte solo una, così Alan non avrebbe alcun problema e noi dimenticheremmo la stragrande dei survival horror. Siccome non possiamo, ecco che Alan Wake si trasforma in un capolavoro di effetti particellari e visivi come non mai, oltre che maestro nel gioco di ombre e illuminazione. Il pezzo forte di tutto il comparto tecnico è infatti la sapiente gestione dell’illuminazione e delle ombre, precise come davvero pochi altri giochi. Che la luce fosse un elemento indispensabile per il gameplay del gioco ne abbiamo già parlato ampiamente, ma mai avrei potuto pensare che la trasposizione “fisica” all’interno della struttura di gioco fosse così curata e precisa. Ogni angolazione e collisione del fascio della torcia con un oggetto dell’ambiente, regala una deformazione della luce unica nei videogame e la relativa ombra che ne scaturisce è fantastica, senza contare i numerosi riflessi di cui godono i vari oggetti. A livello di location, Alan Wake regala suggestivi paesaggi grazie alla scelta di far rispecchiare in Bright Falls un paradiso sul mare per ogni villeggiature. Durante le sessioni alla luce del giorno, ne possiamo apprezzare ogni suo aspetto e scorcio, mentre di notte la nebbia e l’oscurità pur facendola da padroni, non minano la bontà e la suggestiva bellezza dei vari percorsi uniti a ponticelli, baracche e fitti boschi. Se per effetti particellari e location siamo ad altissimi livelli, Alan Wake perde qualità per quanto riguarda i modelli poligonali dei personaggi, che seppur diano un’ottima resa visiva nelle cut scenes, risultano piatti e poco credibili nelle animazioni, soprattutto quelle del viso. Per quanto riguarda il senso artistico, Remedy ha solo da insegnare: già vista la loro eccellente bravura nello stendere sceneggiature di alta fattura, anche in Alan Wake il lato artistico rappresenta un punto di forza: vari rallenty durante gli scontri e le schivate, zoom per eventi scriptati ma soprattutto una sapiente narrazione della storia grazie a personaggi con profili ben delineati, citazioni e “senso del film” che permane per tutto il gioco. La colonna sonora è ottima, così come gli effetti che ci accompagneranno nelle nostre scampagnate notturne tanto da indurre colui che vi scrive a togliere le cuffie e mettere le casse per la troppa ansia accumulata! Ottimo anche il doppiaggio.

E fu così che Alan Wake arrivò dopo anni di attesa

Un gioco la cui lavorazione è stata tanto bistrattata quanto discussa è difficile che non soffra di considerazioni finali piene di rimpianti. Preso come un gioco “normale” però Alan Wake è un titolo che merita dal primo all’ultimo secondo di gioco, non esente da difetti ma in grado di appassionare come pochi. Grazie a location suggestive, sceneggiatura d’impatto e gameplay originale, si merita assolutamente l’acquisto da parte di tutti i possessori di Xbox 360, mentre si spera anche in un rilascio per PC. Dopo tante chiacchiere, questo Alan Wake è pronto a sbalordirvi.


SaLUTi Da xXTRaNeXx
 
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